ELEPHA



 

Elepha troncatura del termine Elephant, è un nome che nasce per celebrare questo splendido animale, simbolo di fortuna è virilità. Non meno nota è  la sua passione per l’alcool, infatti, ama cibarsi di frutti in fermentazione che producono alcol etilico in concentrazione sino al 7%, processo che continua nell’apparato digerente, con conseguente produzione e assorbimento di ulteriore quantità di alcol. 
Prima sotto la guida di Pirro e poi di Annibale, l’elefante fu un’importante arma da guerra, il Sannio Beneventano testimone della sua invasione ne ricorda la grandezza storica e culturale.
Così racconta Polibio:
….i Cartaginesi discesi nel territorio del Sannio, assai fertile e da lungo tempo immune da guerre, poterono disporre di tanta abbondanza, presero fra l’altro la città di Venosa (da identificarsi con l’attuale territorio di Castelvenere).
L’immagine dell’elefante è dunque largamente diffusa in tutto il mondo antico e secondo la tradizione può  vincere il drago, quindi il male. Così come  il vino simbolo di  amore e vita è il dono che la sapienza offre a chi vuole essere saggio.

IL TERROIR DI ELEPHA



Nel Sannio Beneventano, viene prodotta più della metà del vino Campano a Denominazione. Spicca tra i comuni più importanti Castelvenere, il più vitato della Campania. Situato sulle pendici meridionali del Matese, concorre a formare uno dei paesaggi più suggestivi dell’intero territorio sannita e della stessa Campania Felix. 
Tra queste verdi colline prende forma la produzione Elepha.
Questa terra, plasmata da una storia millenaria, offre un terroir unico grazie alla varietà dei suoi suoli, che spaziano da quelli calcarei a quelli argillosi e vulcanici. Le colline caratterizzate da altitudini variabili, beneficiano di un microclima peculiare, con escursioni termiche giornaliere che garantiscono una maturazione ottimale delle uve, preservando la freschezza e l’equilibrio dei vini.
 
 

I VITIGNI DI ELEPHA



Il Sannio Beneventano è una culla di vitigni autoctoni che incarnano la ricchezza storica e culturale del territorio. Tra questi, la Falanghina spicca per la sua antica origine e le note fresche e fruttate che l’hanno resa celebre già in epoca romana. L’Aglianico, portato dai Greci, si distingue per la sua struttura imponente e la capacità di invecchiare, offrendo vini complessi e longevi. Accanto a questi giganti, il Fiano regala aromi floreali e una spiccata mineralità, mentre l’Agostinella, meno conosciuta ma di grande interesse, rappresenta una rarità enologica con le sue sfumature delicate. Il Piedirosso, con i suoi tannini morbidi e note fruttate, è un altro vitigno di grande carattere, capace di esprimere vini eleganti e versatili. Infine, la Barbera o Camaiola (da non confondersi con quella del Piemonte), con la sua aromaticità, aggiunge un ulteriore elemento di diversità al panorama vitivinicolo del Sannio. Questi vitigni, uniti dalla tradizione, offrono un ventaglio di sapori che riflettono l’essenza stessa del territorio.

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